• 12 Ottobre 2016

Una mail e una storia che ti entra nel cuore. Anche questo è #NOICONVOI…

Una mail e una storia che ti entra nel cuore. Anche questo è #NOICONVOI…

Una mail come le tante che stanno arrivando (piuttosto: iscrivetevi online, dateci una mano!!!!). Cominci a leggerla e ti trovi risucchiato in una storia che ti conquista e vuoi raccontarla. E’ la storia di due vite che sono cambiate grazie a un tandem. Ai chilometri. Alla fatica. Alla magia della bici. Qui riportiamo lo scambio di email con Marcello e suo figlio Stefano, ma siamo certi che il 23 ottobre, riconoscendoli nel gruppo, tutti vorrete affiancarli, scambiarci due parole, dargli una mano nei tratti di salita. La solidarietà fa crescere. Forse davvero non ci rendiamo ancora conto di quanto bene potremo fare con #NOICONVOI…

– Sono Menchini Marcello papà di sostegno nel senso che vivo a Maltignano (Ascoli, quindi poco distante dal sisma e dalla pedalata) con un ragazzo con profilo autistico di 24 anni (io modestissimi 56). Da tanto tempo seguo mio figlio H24 i risultati arrivano, poi… il colpo di fulmine o l’illuminazione. Ho visto un altro papà ex professionista della bici con il suo tandem vivere la mia stessa quotidianità in modo “vivace” con il suo campionissimo, suo figlio e allora… la faccio corta.
A maggio abbiamo iniziato anche noi con un tandem e camper (come loro) a girare un po’ l’Italia. Dove possibile, noi pedaliamo circa da maggio e per tutta l’estate estate 3 o 4 volte la settimana. Chiaramente non siamo minimamente paragonabili ai bravi ciclisti o cicloturisti in giro, ma ci stiamo avvicinando piano piano.
La nostra vita è cambiata grazie al tandem. Stefano dai 110 chili e diabete è arrivato ai 92 con guarigione del diabete (ed anche io). Siamo iscritti a una ASD a Porto Sant’Elpidio, la “BORN TO RUN”. La domanda e mia PAURA è la seguente: noi vorremmo partecipare al vostro evento, aiutando entrambi con il contributo, ma il mio timore è che siccome Stefano ancora non collabora alla pedalata… inutile che vi dica cosa significa portarsi 92 chili come passeggero in salita. Mi preoccupano i primi 15 chilometri poco. Mi chiedevo quale media verrà tenuta. Sono informazioni fondamentali per me. Quanto alla logistica per portare il tandem a Posta, se non ci sono possibilità me la sbrigo da solo. Magari potreste aiutarmi ad avere un contatto, chiedo scusa. Mi scuso se sono stato lungo, ingarbugliato, e tanto altro ancora. Buona fortuna per quanto state facendo.

– Ciao Marcello, bellissima storia la vostra, possiamo raccontarla sul sito? Vi offendete? L’andatura sarà lenta e siamo pronti a mettervi accanto qualcuno che possa darvi una spinta. A ben vedere, la salita vera e propria è lunga 3 chilometri e puoi farla al passo che preferisci. Al limite, visto che molto probabilmente si partirà scaglionati, potresti infilare nel primo gruppo che va e se anche in salita aveste bisogno di rifiatare, potreste anche aspettare quelli dietro. Ma una cosa è certa: non vi lasciamo da soli.

– Offendermi? Ne sarei onorato. Carissimi, l’autismo da una vita ci ha insegnato ad appoggiarci a gente che ti tende la mano altrimenti rimarremmo sempre isolati. Veramente se sarà possibile i tandem potrebbero essere due, ma l’altro equipaggio, hehehe, ha fatto anche lo Stelvio e per ultimo la GF Campagnolo a Roma di 120 km (GRRRRRRRRRR). Lui è il papà che mi ha ispirato, è un campione e con il suo ragazzo fanno storia in questo sport. Saremmo onorati di poter aiutare la vostra causa. Appena possibile faccio l’iscrizione e casomai affiniamo la proposta. Per ora grazie ed inizio a sognare, anche se a dire il vero non siamo noi ad aiutare, ma sicuramente siete voi con questa opportunità ad aiutare anche noi.

– Un abbraccio allora, a presto…

– Vi ringrazio della fiducia, stima o cos’altro avete risposto in questo nostro “pedalare” di questa vita, la cosa mi inorgoglisce perché queste cose danno evidenza a tutto quello che facciamo quotidianamente e per anni, per poi raccogliere anche poco. Ma siccome a questa “nuova vita” mi ha condotto una persona, “il mio capo”, mi sentirei orfano e un usurpatore se la mia storia non fosse anticipata anche con maggior merito (soprattutto per le imprese ottenute) da quella di Vitellozzi Stefano e del suo ragazzo Francesco. Noi a piccoli passi cerchiamo di arrivare ad un obiettivo anche  piccolo poi con i loro consigli superarli.